Buone pratiche relative alla prevenzione e contrasto del bullismo e cyberbullismo

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Nel corrente anno scolastico il Fermi ha proseguito per tutte le classi prime un progetto già realizzato nel corso dell’A.S. 2017/18 che vede coinvolte  più componenti della vita della scuola. Il progetto di quest’anno, peraltro, è stato ulteriormente integrato con nuove attività e la partecipazione di altri docenti.

La cronaca registra con troppa frequenza episodi di bullismo e cyberbullismo senza ormai alcuna distinzione di genere, effettuati per prevaricare fisicamente e psicologicamente, tramite i nuovi mezzi di comunicazione, i compagni più deboli. Chat, social, smartphone e siti web in genere sono strumenti che, se non ben utilizzati, possono facilitare atti di intolleranza verso il prossimo, prevaricazioni offensive, violenze a volte ripetute nel tempo che producono nelle vittime stati di prostrazione tali che, in assenza di interventi di contrasto, possono condurre a conseguenze irreparabili.

La necessità di conoscere e prevenire questo fenomeno, impone alla scuola di attivarsi per sensibilizzare i ragazzi e anche le loro famiglie sui rischi della rete.

Queste sono le motivazioni alle basi di questo progetto che vuole far interagire insegnanti, docenti e famiglie su questo tema di così forte delicatezza ed attualità.

Il progetto prevede lo svolgimento di diverse attività con cadenza quasi mensile, durante le quali gli alunni vengono impegnati a riflettere sul “ben….essere” in ambiente scolastico. Sono coinvolti nelle attività diversi docenti (lettere, lingue, scienze motorie, diritto) che, nell’ambito di una strategia programmatica complessiva, effettuano interventi incrementali di avvicinamento al tema da parte dei ragazzi in modo da stimolarne e suscitarne la riflessione e la disapprovazione per i comportamenti “bullizzanti”. Gli insegnanti di italiano invitano gli alunni ad una lettura orientata sul tema con successiva analisi collettiva dei brani letti. Segue, poi, l’intervento del docente di diritto che invece porta i ragazzi ad una riflessione guidata con metodo “brainstorming” sui profili giuridici e di responsabilità, anche sul piano delle conseguenze di comportamenti che assumano valenza penale.  I ragazzi sviluppano poi i contenuti degli apprendimenti attraverso cartelloni tematici o simulazioni di ruolo sul tema (role-playing). Quindi, i docenti di lingue sono chiamati a guidare gli alunni nella realizzazione di dialoghi sul tema dell’amicizia e dello stare bene insieme (ben….essere). In ultimo, gli insegnanti di scienze motorie devono destinare del tempo allo svolgimento di giochi di squadra che mirino a consolidare il rapporto di amicizia tra coetanei. In questa progettazione intervengono altresì la visione di un film sul tema dei rapporti tra coetanei con successiva riflessione guidata e un incontro sul tema del bullismo e cyber bullismo tenuto dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Treviso.

Tale attività è stata integrata quest’anno dalla formazione di un gruppo di mediatori di conflitti composto da circa trenta studenti che, dopo aver frequentato laboratori formativi ad hoc, possono essere utilizzati quale valido aiuto al corpo docente per il superamento di problematiche afferenti episodi di bullismo. 

Si tratta di un “Gruppo di Mediazione fra pari” composto, per l’appunto, da studenti che attraverso un percorso formativo mirato acquisiscono competenze di mediazione per la gestione e risoluzione di conflitti interpersonali sia direttamente che on-line. Il fine è dare ai ragazzi gli strumenti per offrire ai loro compagni e coetanei un servizio di mediazione nella gestione dei diverbi e delle tensioni interpersonali al fine di limitare per quando possibile la loro degenerazione in conflitti gravi con la conseguente necessità di intervento da parte degli adulti. Il progetto, pur dando rilievo ai potenziali rischi del web, prevede anche la valorizzazione degli aspetti positivi di Internet quali la possibilità di sviluppare campagne di sensibilizzazione su temi sociali e dei diritti umani, l’accesso alle informazioni ed alla conoscenza, la condivisione di materiali formativi, fornire un megafono per i propri talenti/capacità espressive.

 Il percorso educativo inerente la mediazione dei conflitti si svolge attraverso degli incontri per un totale di 15 ore. Durante le fasi iniziali viene approfondito il tema del conflitto fra pari con particolare attenzione al mondo di internet e dei social media. Successivamente vengono introdotte ed analizzate le più specifiche fasi della mediazione fra pari. 

Ogni incontro è svolto attraverso una didattica interattiva e dinamica con la partecipazione attiva di tutti i ragazzi coinvolti, stimolando la riflessione e l’analisi delle tematiche proposte anche tramite giochi di ruolo e brainstorming di gruppo. Inoltre viene data particolare rilevanza a tutti gli aspetti emotivi e motivazionali che interagiscono in tutte le situazioni di conflitto e di (cyber)bullismo; si ricorda a tal proposito che il cyber bullismo va inquadrato come un fenomeno che amplifica gli atti di bullismo dandone maggiore visibilità ed aumentando gli effetti di disagio psicologico sulle vittime, ma la sua natura rimane la stessa delle forme classiche di bullismo. Per questo il progetto, che viene realizzato con il contributo di esperti del settore legati alla Rete “Progetto pace”, insiste particolarmente sugli aspetti di dinamica relazionale piuttosto che sulla conoscenza di aspetti tecnici relativi al web.

 Un’altra attività di nuova realizzazione per quest’anno è lo svolgimento di una lezione sul tema “bullismo ed alimentazione”, organizzata in collaborazione con una docente esperta in argomento. Quest’ultima attività è stata prevista per le sole classi seconde.

 Tutto il progetto sul bullismo e cyber bullismo segue ad un incontro preliminare, di fondamentale importanza, che prevede il coinvolgimento degli alunni di classe prima con le relative famiglie nelle attività di prevenzione del fenomeno che la scuola vuole attivare. All’incontro, al quale ha preso parte il referente scolastico sul tema ed il Comandante dei Carabinieri di Treviso, si è avuto modo di realizzare una sensibilizzazione dei genitori alla presenza degli stessi figli, al fine di superare in via preventiva le barriere psicologiche e culturali che in molti casi costituiscono un impedimento per i ragazzi vittime di bullismo a confidarsi con i propri familiari circa quanto subito.

La Referente per il bullismo

e cyber bullismo Sede Fermi

      Prof.ssa Carla Mollura

   
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